Falsi predicatori, sette pericolose e gruppi religiosi dalla mentalità ristretta. Si potrebbe facilmente sostenere, che siano fenomeni che si sono ritrovati molte volte nella storia dell’umanità. Quindi, per qualcuno, non vi è nulla di nuovo.
Era il 18 novembre del 1978 quando i 912 seguaci della setta del Tempio del Popolo si tolsero la vita. Questo video, è una breve testimonianza di uno dei più drammatici suicidi di massa.
Se in gran parte, queste sette nel passato avevano come loro cavallo di battaglia la fine del mondo, oggi, anche grazie ai moderni mezzi e alle nuove tecnologie di comunicazione, come pure, per una sostanziale modifica di quelli che vengono ad essere considerati i valori spirituali, il fenomeno è divenuto molto più ampio e, di conseguenza, molto più impattante.
Non per nulla, aspetti come l’esclusione sociale, la disoccupazione, le crisi delle strutture familiari e dei valori morali, sono tutti fattori che rendono, oggi come oggi, le sette pericolose.
Indubbiamente, come qualcuno potrebbe obiettare, alcune di esse appaiono essere innocue, seppure molte delle loro attività o insegnamenti possono sembrare strani agli atei o ai credenti nelle religioni tradizionali.
Tuttavia, a priori, non si può assolutamente escludere un pericolo estremista proveniente da gruppi fondamentalisti, che operano tanto all’interno quanto all’esterno di queste sette. Pertanto, in nome della libertà di religione, se queste sette o gruppi sono colpevoli di crimini o reati, non c’è motivo di proteggerle.
A questo proposito, la fornitura e lo scambio di informazioni sull’esistenza e sulle attività di queste sette possono essere di grande utilità per risparmiare alle persone e alle loro famiglie molto dolore e sofferenza. Incoraggiare passi in questa direzione, infatti, significa difendere la società, in particolare i bambini, le famiglie disgregate e le vittime dell’esclusione sociale.
Il pericolo delle sette religiose, è caratterizzato da una presa mentale che mina l’equilibrio morale, sanitario, finanziario e familiare di una persona. Per fare questo, cercano di isolare, desocializzare, indottrinare e depotenziare una persona per spingerla a una perdita di autonomia o, addirittura, a una perdita finanziaria.
Oggi, dunque, gli eccessi settari interferiscono nella vita quotidiana dei cittadini e, purtroppo, si registra un sempre più alto numero di vittime di questi vili atti.
In conclusione, in una sinergia di prevenzione e aiuto alle vittime e in collaborazione con la Squadra Antisette della Polizia di Stato, è nato nel 2002 il numero di telefono verde gratuito antisette, l’800-228866.