Le estremizzazioni del politically correct, sono spesso oggetto di dibattito acceso. Mentre il politicamente corretto nasce con l’intento di promuovere un linguaggio e un comportamento rispettoso verso tutti i gruppi sociali, a volte le sue applicazioni estreme possono generare critiche e controversie.
Esempi concreti di estremizzazioni del politically correct
Film e serie TV e, perfino celebri cartoni animati sono vittime di estremizzazioni del politically correct. Ad esempio, cartoni animati famosi come Dumbo, Aristogatti e Peter Pan, sono stati accusati di contenere messaggi dannosi e di denigrare culture e popolazioni. Ma l’accusa di veicolare stereotipi sbagliati secondo la “correttezza politica”, ha coinvolto molti aspetti della nostra vita.
I caduti sotto la scure del politically correct
Elenco estremamente lungo e complesso, tra i caduti sotto la scure del politically correct, non può non essere ricordato il forte tentativo di voler modificare la storia e la coltura. Non per nulla, il politicamente corretto estremo è divenuto un silente e potente mezzo per poter riscrivere o cancellare tutto ciò che non si è allineato agli standard contemporanei.
Censura e libertà di espressione
Le estremizzazioni del politicamente corretto, dunque, possano trasformarsi in forme di censura, limitando la libertà di espressione. Ad esempio, artisti, scrittori e accademici possono sentirsi sotto pressione e, temendo ripercussioni sociali o professionali, evitano certi temi o termini.
Il politically correct secondo Laura Boldrini
Laura Boldrini, con le sue perenni esternazioni, è la punta di diamante del pensiero del politicamente corretto, come pure sul: “Come porre fine al potere maschile sulle donne”. Ebbene, sembra davvero strano, che, almeno fino ad oggi, “Il canto degli Italiani”, ovvero l’Inno nazionale, non abbia suscitato alcuna reazione di questa così impegnata politica italiana. In fondo, si troverebbe in compagnia di tre noti esponenti politici, ovvero Bettino Craxi, Umberto Bossi e Rocco Buttiglione, i quali chiesero che il “Canto degli Italiani” fosse sostituito.
Il canto degli Italiani è da revisionare?
Secondo quanto si può desumere dal Boldrini “pensiero”, l’inno nazionale potrebbe essere oggetto di revisioni. Infatti, come è noto, le prime parole sono: “Fratelli d’Italia”. Questo sulla base del politically correct e del Laura Boldrini “pensiero”, parrebbe essere una chiara manifestazione di maschilismo. Oltretutto, sempre in base alle esternazioni di Laura Boldrini, “Il canto degli Italiani”, parrebbe essere un inno italiano guerrafondaio, visto che, più volte, dice: “Siam pronti alla morte”.
Conclusioni
Nella speranza che il nostro inno nazionale, una preziosa e sentita testimonianza di un popolo oppresso e desideroso di avere la libertà, non sia oggetto di alcun tipo di revisioni in nome del politically correct, sarebbe il caso di sottolineare che se si vuole forzatamente attivare i principi del politicamente corretto, questo manifesterebbe una chiara volontà di voler manipolare tutto e tutti.